Avere gengive sane va oltre l’avere un bellissimo sorriso. Alcune ricerche scientifiche svolte recentemente hanno dimostrato che esiste un netto legame tra lo stato di salute delle gengive ed i globuli sanguigni del sistema cardiovascolare centrale e periferico. Esiste inoltre un legame tra varie malattie gengivali e l’occlusione dei vasi cerebrali. Ultimamente giungono informazioni allarmanti secondo le quali le donne incinte con problemi gengivali corrono il rischio di partorire bambini sottopeso o di avere un parto prematuro. È fuori dubbio che bisogna curare le gengive seriamente e in tempo!
Il Dott. Giuseppe Agosta, famoso medico chirurgo e odontoiatra, illustra di seguito i moderni metodi nel trattamento delle malattie gengivali, come mantenere i denti sani a lungo, quali sono gli stadi di infiammazione gengivale che si possono manifestare e quali i trattamenti da adottare al singolo caso.
Le malattie gengivali purtroppo sono al giorno d’oggi un fenomeno abbastanza frequente. L’infiammazione gengivale è una malattia cronica. Si sviluppa lentamente, inizialmente in assenza di sintomi e sensazioni dolorose. Le gengive tendono ad arrossare e diventano congeste. Al lavaggio dei denti sanguinano. Quando poi si associa anche il dolore al tatto è segno di infiammazione gengivale cronica ed i tessuti molli ed ossei che circondano e sostengono i denti subiscono un processo di distruzione. Tutto questo crea un visibile allungamento della corona dentale causato dalle gengive che si ritirano fino a scoprire la radice del dente. Frequente diventa anche la formazione di tasche tra i denti e le gengive, accompagnata da cattivo sapore e alitosi. Una parodontite trascurata porta come conseguenza una forte mobilità o addirittura la caduta degli elementi dentali.
Purtroppo, oltre la soglia dei 35 anni, la parodontite viene diagnosticata nell’80-100% dei casi ed è una delle maggiori cause della perdita dei denti. Molto spesso ad un paziente affetto da questo tipo di problema, come nel caso di tasche gengivali abbastanza profonde, viene proposto di far limare lievemente i denti e ricoprirli con delle corone dentali. Da un lato il paziente, affrontando una certa spesa potrebbe ottenere denti belli e lisci. Ma un sorriso holliwoodiano acquisito con questa tecnica potrebbe non essere sfoggiato a lungo. Le corone, infatti, non risolvono il problema dell’infiammazione gengivale e della distruzione del tessuto osseo provocate dall’ infezione batterica.
In secondo luogo, in presenza di parodontite già in corso, il processo di riassorbimento del tessuto osseo continua e non si arresta. Inoltre, prima di ricoprire gli elementi dentali naturali con delle corone, questi vengono devitalizzati e non sono più “vivi”.
Tutte queste problematiche, purtroppo, sono alla base della breve vita che anche le migliori protesi dentali potrebbero avere. Già dopo 2 anni, o nella migliore delle ipotesi dopo 5 anni, le corone sui denti naturali tenderanno a cadere insieme ai denti stessi.
QUAL È IL PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL LASER NEL TRATTARE LE GENGIVE?
Il principio di funzionamento del laser a diodo è semplice: esso genera una luce invisibile a onde di varia lunghezza e di vari livelli di tensione. Questi parametri vengono impostati dal medico a seconda delle condizioni del cavo orale del paziente.
L’obiettivo principale del laser consiste nel pulire le tasche gengivali e rimuovere i tessuti infiammati. Il laser ha delle potentissime caratteristiche sterilizzanti: uccide la microflora batterica che si accumula e prolifera a livello sottogengivale tra dente e gengiva, sterilizza le tasche gengivali, cura e opera un’azione di prevenzione che la più corretta ed attenta igiene orale quotidiana tra le propria mura domestiche non renderebbe possibile.
Già dopo la prima seduta, di regola, svaniscono le sensazioni dolorose, il sanguinamento, l’arrossamento e la congestione delle gengive. La conseguente accelerazione del metabolismo in seguito al trattamento laser favorirà localmente la cicatrizzazione della gengiva e la chiusura delle tasche gengivali.
Dopo il trattamento con il laser, sulla gengiva si forma una particolare retina fotocoagulativa, detta anche fascia biologica. Tale “fascia” protegge il tessuto dalla ripetuta aggressione dei batteri patogeni e favorisce una rapida chiusura delle tasche e delle lesioni. Le probabilità che il paziente debba nuovamente ricorrere al medico, dopo il trattamento con il laser, si riduce al minimo.
COME PREVENIRE LE INFIAMMAZIONI E LE MALATTIE CRONICHE GENGIVALI?
Occorre innanzitutto una corretta cura del cavo orale quotidiana, cura però che non sostituisce i controlli del dentista e la seduta di igiene dentale professionale semestrali. È consigliato inoltre un trattamento gengivale preventivo con il laser una volta all’anno.
A COSA SERVE LA PULIZIA DENTALE PROFESSIONALE ESEGUITA DEL MEDICO IGIENISTA ED IL TRATTAMENTO LASER SE IL PAZIENTE GIÀ SEGUE A CASA PROPRIA TUTTI I CONSIGLI DEL MEDICO RELATIVAMENTE ALL’IGIENE DEL CAVO ORALE?
Anche se si segue tutte le prescrizioni del medico, le competenze da paziente sono lontane dalla perfezione. E’ abbastanza difficile nell’ambiente domestico pulire impeccabilmente il cavo orale. I molari e le pareti dentali sono difficilmente raggiungibili soprattutto gli interstizi tra dente e gengiva dove la flora batterica si accumula moltiplicandosi liberamente per alcuni giorni, settimane o persino mesi, formando terreno fertile per quelle malattie che causano la grave distruzione dei tessuti molli ed ossei, distruzione difficilmente ripristinabile con una normale cura.
Il Laser, utilizzato solo da medici riconosciuti e qualificati come il Dott. Agosta, aiuta a prevenire queste malattie del cavo orale, garantendo una profonda pulizia professionale dei denti ed un trattamento antinfiammatorio delle gengive, ripristinando il loro naturale aspetto roseo e sano.
SE LE GENGIVE SONO GIÀ INFIAMMATE, QUANTI TRATTAMENTI CON IL LASER POTREBBE CONSIGLIARE?
In caso di infiammazione acuta, al trattamento laser viene associata una terapia antibiotica e l’uso di un colluttorio a base di clorexidina per almeno una settimana.
Il trattamento regolare delle gengive con il laser (1-2 volte l’anno) riduce il rischio della parodontite in quanto elimina i batteri patogeni, vaporizzandoli ed asportando la parte della gengiva lesa dalla malattia. Non si arreca alcun danno al tessuto gengivale sano o al dente stesso ma si stimola il risanamento del tessuto osseo. Quando le gengive non sanguinano più e l’infiammazione guarisce, esse riacquisiscono un sano color rosa e il cattivo odore dalla bocca svanisce.
Bisogna però ricordare che il laser non può curare tutti gli stadi delle malattie gengivali! In caso della paradontite o paradontosi in fase molto avanzata il trattamento con il laser può migliorare notevolmente le condizioni delle gengive, ma non può risolvere il problema completamente. Non risparmiate sulla salute delle vostre gengive! È meglio prevenire una malattia che doverla curare in stadio avanzato. Inoltre, riabilitare un dente perso a causa della gengiva lesa è molto più costoso e richiede più tempo ed impegno da parte del medico.
ESISTONO DELLE CONTROINDICAZIONI PER I TRATTAMENTI CON IL LASER?
Il maggior vantaggio del laser come metodo terapeutico consiste nell’assenza di qualsiasi tipo di controindicazioni ed effetti collaterali. È consigliato per curare i bambini, le donne incinte e le persone che soffrono di allergie. È praticamente insostituibile nel curare quel tipo di pazienti che hanno una paura cronica dei dentisti.
Il trattamento gengivale al laser richiede circa 20-30 minuti, non è necessaria alcuna anestesia, è indolore e non ci sono limitazioni nell’assunzione di alimenti dopo il trattamento.
IN QUALI ALTRI SETTORI DELL’ODONTOIATRIA SI UTILIZZA IL LASER OGGI?
L’odontoiatria moderna prevede 2 tipi di laser: il laser ad erbium e il laser a diodo. I campi tradizionali di utilizzo sono molto ampi. Per esempio, il laser a diodo si usa con successo nel curare le gengive e le membrane mucose, è insostituibile nella chirurgia dei tessuti molli, compresa la resezione del frenulo sotto la lingua e del labbro superiore e inferiore, si usa per curare ulcerazioni, herpes, fessure croniche delle labbra, per asportare granulomi, neoformazioni dentali e per curare la perimplatite. È anche in grado di modellare il contorno del sorriso rendendolo ancora più bello, in quanto rimuove i tessuti gengivali superflui senza dolore o sanguinamento, di sterilizzare i canali dentali, di preparare la gengiva per ricopertura del dente naturale con una corona, di preparare per l’impronta dentale in un’unica seduta giornaliera (ciò non sarebbe fattibile senza l’utilizzo del laser), di eliminare le macchie dalle gengive, di sbiancare i denti e molto altro.
Il laser ad erbium, invece, consente di curare le carie ad alta precisione, rimuovendo solo la parte lesa del tessuto dentale senza danneggiare né la dentina né lo smalto dentale e senza formare micro fessure. Oltre a curare carie di tutti i tipi, aiuta a combattere l’ipersensibilità dentale.
Entrambi i tipi di laser possono essere utilizzati senza anestesia.
IN GENERALE, QUALI SONO I VANTAGGI DEI TRATTAMENTI CON IL LASER?
Uno dei fattori importanti per un paziente che ha problemi dentali o gengivali è l’assenza di dolore nel suo impiego del laser. La luce agisce in maniera minimale sulle terminazioni nervose e ciò consente il non utilizzo dell’anestesia o ridurne l’uso al minimo.
Per esempio, l’utilizzo del raggio laser nelle operazioni chirurgiche aiuta a cauterizzare immediatamente i vasi sanguigni. Tali operazioni sono praticamente prive di sanguinamento grazie ad una efficace cauterizzazione dei minuscoli capillari mediante il laser. Ciò è molto importante in quei pazienti che soffrono di emofilia e di scarsa coagulazione del sangue.
La chirurgia laser-assistita applicata al settore odontoiatrico non prevede suture e la rimarginazione delle ferite avviene in modo più confortevole. Il raggio laser esclude la formazione di grosse cicatrici, favorisce la rapida rimarginazione e la rigenerazione dei tessuti senza tracce visibili dell’intervento.
Inoltre il laser non emette suoni “perforanti”, il trattamento stesso non dà sensazioni sgradevoli. È un vantaggio in più nella odontoiatria per bambini.